Il Comitato svolge attività di monitoraggio, di prevenzione, di proposta e di organizzazione di azioni in contrasto del fenomeno del mobbing.
Nell’ambito dell’attività di monitoraggio:
a) raccoglie i dati relativi all’aspetto quantitativo e qualitativo del fenomeno, mediante indagini conoscitive effettuate con distribuzione di questionari e ogni altro strumento idoneo;
b) individua le possibili cause di mobbing, con particolare riferimento alla verifica dell’esistenza di condizioni di lavoro e/o fattori organizzativi e gestionali che possano determinare l’insorgere di un clima lavorativo intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo.
Nell’ambito dell’attività di prevenzione:
a) attua, in connessione ai piani generali predisposti dall’Ufficio Formazione, idonei interventi formativi e di aggiornamento del personale, finalizzati ad affermare una cultura organizzativa che comporti una consapevolezza del fenomeno e delle sue conseguenze e a favorire la coesione e la solidarietà fra i dipendenti, attraverso una più specifica conoscenza dei ruoli e delle dinamiche interpersonali, finalizzate ad incentivare il recupero della motivazione e dell’affezione all’ambiente lavorativo da parte del personale e a prevenire delle situazioni che possano favorire l’insorgere del mobbing.
Nell’ambito delle attività di proposta e di organizzazione di azioni di contrasto del fenomeno del mobbing:
a) propone la definizione di specifici codici di condotta finalizzati a contrastare, a risolvere e a prevenire le situazioni di mobbing;
b) istituisce la figura del Consigliere di fiducia e ne coordina l’attività;
c) istituisce lo Sportello di ascolto e ne coordina l’attività.
Il Comitato stila annualmente una relazione che viene trasmessa al Rettore, al Direttore Amministrativo e al Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi.